TUTTA LA VERITÀ SUL RISPARMIO

Risparmio è un concetto che ci viene insegnato fin da piccoli, ed è quindi familiare a ognuno di noi. Il problema è che ciò che viene tramandato è spesso inesatto, al punto da essere fuorviante. Facciamo un classico esempio per iniziare a capire di cosa si tratta e quali sono gli errori da non commettere in tema di risparmio. In tempo di saldi ci sentiamo tutti dei grandi affaristi, pronti a spuntare l’affare del secolo risparmiando centinaia di euro nel corso dei nostri acquisti. Ma è davvero così?  

Prendiamo ad esempio un bel cappotto che in tempi normali costerebbe 300 euro. Mentre passeggiamo per il centro commerciale sotto saldi lo vediamo in vetrina a un prezzo stracciato: ne vogliono solo 100! Questo non può che essere un grande affare, per cui ci sentiamo spinti a entrare nel negozio e acquistare, il prima possibile, il suddetto capo, prima che qualcuno possa approfittarne al posto nostro. 

Fermiamoci però un secondo a considerare gli accadimenti in sequenza e analizziamo la situazione per capire se è stato un vero risparmio oppure un tranello in cui siamo inconsapevolmente cascati. Spesso accade di constatare che il capo acquistato non lo avremmo mai desiderato a prezzo pieno, ma in virtù di questo irresistibile sconto è finito nel nostro “carrello”. Il passo logico seguente è che, molto probabilmente, non sentivamo alcuna necessità di avere quel cappotto perché non faceva parte delle nostre esigenze. A conti fatti questo acquisto d’impulso non è stato un affare, né tanto meno un risparmio! 

Traendo le dovute conclusioni è stato un esborso di ben 100 euro, che avremmo potuto impiegare in ben altro modo al posto di acquistare un capo destinato, verosimilmente, a prendere polvere dentro il nostro armadio già strapieno di vestiti che non degniamo di uno sguardo da anni. Un’obiezione che potrebbe presentarci il nostro cervello per giustificare l’acquisto è che prima o poi lo sfrutteremo comunque, e che quindi andrebbe comprato, motivo per cui il risparmio è effettivo e non solo immaginario. Va bene, cervello. Concediamo il beneficio del dubbio a questo ragionamento e ipotizziamo che quel cappotto sarà il nostro migliore amico nei lunghi e freddi inverni a venire. La domanda successiva da porsi è: cosa ho fatto dei 200 euro che ho “risparmiato”? Se la risposta è che sono stati spesi in altri acquisti di dubbia utilità, beh c’è un problema! La verità è che il nostro cervello non è programmato per essere in grado di valutare adeguatamente una necessità, o presunta tale, del momento corrente e metterla in relazione con una pletora di possibili bisogni futuri dando a ciascuno di essi il corretto peso. 

Per nostra natura sottostimiamo in maniera eccessiva ogni necessità futura, ritenendo che il bisogno momentaneo sia assolutamente più importante e finendo così per trovarci in un continuo loop da cui è difficilissimo uscire. Questo principio viene addirittura sfruttato dalle grandi società di marketing e aziende per spingerci a comprare compulsivamente, addirittura spendendo di più di quello che potremmo permetterci. Questo avviene anche perché l’acquisto difficilmente è razionale. Molto più spesso è legato a emozioni del momento che i grandi marchi sono in grado di sfruttare per spingerci a un comportamento estremamente deleterio che va a beneficio solamente di chi costruisce queste “trappole” per consumatori inconsapevoli. Ma su questo aspetto psicologico-comportamentale si potrebbe aprire un trattato, e ne esistono moltissimi in merito, che esula dallo scopo di questo articolo. 

Prendendo in prestito la definizione dall’enciclopedia Treccani possiamo trovarlo così descritto: “rinuncia a consumare una parte del reddito netto, in natura o in moneta, e anche i beni non consumato o il loro equivalente monetario, indipendentemente dall’uso che ne intenda fare il risparmiatore”. 

Ecco che la definizione ci aiuta quindi a comprendere come il risparmio non sia quella parte di reddito che avanza dopo aver provveduto a tutte le nostre necessità e capricci, bensì è una quota al cui consumo si rinuncia anticipatamente rispetto alle spese da effettuare.  

Questo è il primo segreto per ottenere un risparmio degno di questo nome e non trovarsi alla fine del mese senza riuscire a risparmiare e trovandosi con solo spicci da poter mettere da parte, e continuamente rimandare l’inizio della costruzione della nostra solidità finanziaria. 

Va bene, abbiamo capito che il risparmio parte ancora prima di iniziare a spendere e che gli sconti non solo una forma efficace per ottenere risultati nel lungo periodo, ma quindi come si fa?  

Prima di tutto è necessario “ingannare” il nostro cervello. 

Ingannare è il termine appropriato perché un’altra delle problematiche che ci impediscono di risparmiare è legata sempre a un aspetto comportamentale per cui il cervello ci spinge a spendere tutti i soldi in nostro possesso rimandando in questo modo l’accantonamento.  

Per evitare questa problematica la soluzione più efficace è quella di rimuovere dalle nostre immediate disponibilità la quantità di denaro che abbiamo deciso di destinare alla quota del risparmio e, possibilmente, investimento.  

Questo può essere fatto in svariati modi, dal più antico (e ormai poco pratico aggiungerei) accantonamento in un salvadanaio “analogico”, passando dai servizi online che offrono questa funzione in automatico, fino all’investimento attraverso un conto dedicato. 

L’importante è scegliere un metodo che non renda estremamente difficile, meglio se impossibile, poter prelevare quelle somme per soddisfare l’impulso di un acquisto emozionale. 

5 consigli per un risparmio efficace 

Adesso che sappiamo qual è il “peccato originale” che devasta le nostre finanze ancora prima di accorgercene, e che sappiamo come evitarlo, andiamo a vedere 5 semplici regole che, se applicate con metodo possono darci una mano nel risparmiare di più e meglio. 

1. Monitora le spese 

Un vecchio adagio recita “occhio non vede, cuore non duole.” In termini di finanza personale però questo detto è da buttare nel cestino! 

Per molti il monitoraggio costante dei propri flussi di cassa, più comunemente entrate e uscite, è un vero e proprio incubo, quasi un’attività portatrice di ansia e malessere. Purtroppo, però, far finta di nulla non è la soluzione, e, anzi, può condurre in una spirale che ci trascina inesorabilmente verso il disastroso naufragare delle nostre finanze. 

E’ quindi bene iniziare a tenere traccia di tutti gli acquisti che facciamo quotidianamente. Questo può essere fatto alla vecchia maniera, con quaderno e penna oppure attraverso la tecnologia che ci viene in soccorso. Le soluzioni tecnologiche sono molteplici, dall’utilizzo di un foglio Excel fino ad alcune comodissime applicazioni da scaricare sullo smartphone per averle sempre a portata di mano e segnare 

velocemente anche il caffè consumato al bar (questo solo per i più precisi ovviamente!) Col tempo questa attività potrebbe rivelarsi addirittura piacevole.  

Man mano che migliorerete nella gestione quotidiana delle vostre finanze, avrete un riscontro effettivo dei vostri sforzi, e questo non potrà altro che avere un impatto positivo sul vostro umore e sulla vostra vita!

2. Regola dei 30 giorni 

Lo shopping online è ormai entrato a pieno diritto tra le attività più praticate da moltissime persone nel mondo, italiani compresi.  

Questa nuova metodologia di acquisto di prodotti ha comportato però un aumento dello shopping compulsivo, ossia quell’attività di acquisto volta ad alleviare le frustrazioni a cui giornalmente siamo sottoposti. Inutile dire che questo metodo di alleviare lo stress può essere estremamente deleterio per le nostre finanze ed è bene correre ai ripari. 

Un metodo estremamente efficace per evitare di cadere preda delle emozioni del momento è quello di ritardare il nostro acquisto di almeno 30 giorni. Il capo ci ha fatto una bella lavata di testa e quel paio di scarpe è irresistibile? 

Bene allora mettiamolo nel carrello ma aspettiamo a finalizzare l’acquisto. Se dopo 30 giorni troveremo ancora indispensabile acquistare quel prodotto allora vorrà dire che davvero ne necessitiamo e quindi procederemo all’acquisto con maggior consapevolezza.  

Se di contro non ci suscita più le stesse impressioni significa che probabilmente sarebbe stato un acquisto sull’impulso del momento e che possiamo farne a meno risparmiando i soldi faticosamente guadagnati. La variante analogica della regola sopra descritta è la regola dei 10 secondi. Ogni volta che prendi in mano un oggetto da uno scaffale per aggiungerlo al carrello, fermati 10 secondi e chiediti perché lo stai comprando e se veramente ne hai bisogno. Se non riesci a trovare una buona risposta, rimettilo al suo posto. Il portafoglio ringrazierà e ti sentirai meglio. 

3. Non comprare con i saldi 

Si, ok, so cosa state pensando, questo suggerimento è privo di senso. 

Vi invito però a seguire il ragionamento fino in fondo per vedere se anche voi potreste trovarvi tra quelle persone per cui comprare sotto saldi è più un danno che un vantaggio. 

La logica con cui i saldi ci spingono a spendere di più è sottile, ma siamo tutti portati ad acquistare oggetti, in particolare vestiario, che non metteremo/useremo mai. 

Ma perché avviene questo? 

Ci sono diversi meccanismi che subentrano durante la stagione dei saldi, primo su tutti un latente senso d’urgenza e scarsità che ci porta ad acquistare in maniera meno razionale del solito. 

Avete presente quel pop-up che compare quando prenotiamo una stanza d’albergo o un volo? Si, esattamente quello che recita “altri due utenti stanno visionando questo volo” oppure “affrettati soltanto una stanza rimasta”. 

Ebbene il nostro cervello ha dei pop-up incorporati che ci spingono a pensare che se non lo acquistiamo adesso sarà un treno perduto, quindi non c’è tempo da perdere!. 

Altre possibilità sono dei buoni propositi a cui si cerca di mantenere fede con un acquisto, come comprare un abito di una taglia inferiore per spingerci a dimagrire, o un capo molto diverso dal nostro stile per avere lo stimolo a cambiare il nostro aspetto. 

Tutti questi comportamenti, che adottiamo solamente in periodi di saldi, possono spingerci 

inconsapevolmente a spendere anche di più che se i saldi non ci fossero, con l’unico risultato di lasciarci più poveri e spesso con un senso di frustrazione per i capi che si accumulano nel nostro armadio a prendere polvere. 

La soluzione? 

Ecco che questa regola assume un suo senso, se non siamo capaci di regolarci. 

In alternativa, sapere in anticipo quello che davvero ci serve senza lasciarsi sviare da tutte le offerte che ci circondano è un metodo efficace per arginare il nostro cervello. E vedrete, anche il portafoglio ringrazierà. 

  1. Fai la lista e rispettala rigorosamente. 

Questo è quasi un corollario del punto precedente in un certo senso. E’ uno dei più conosciuti “trucchi” per risparmiare, ma essendo anche uno dei più efficaci non poteva certo mancare in questa lista! 

Entrare in un negozio senza una chiara idea di ciò che stai andando a comprare è assolutamente deleterio in quanto la tua attenzione sarà costantemente attratta da una serie di prodotti che sul momento ti sembrano indispensabili o un affare perché in sconto, ma in realtà ti portano solo a spendere di più. I negozi usano moltissime tecniche per dirigere e condizionare la tua attenzione e mettere mano al tuo portafoglio. Da metodi semplici come il prodotto civetta fino a stabilire un percorso ben studiato in modo da farti girare all’interno del negozio e portare alla tua attenzione qualsiasi cianfrusaglia stiano vendendo. A tutto questo potete adottare due soluzioni distinte. La prima è indossare un bel paraocchi per cavalli, ma non è il massimo della comodità. Oppure attenervi alla vostra lista stilata con calma a casa, dove i condizionamenti esterni sono ridotti al minimo e il risparmio sarà assicurato. 

In ultimo, una regola che passa sottotraccia ma può essere molto remunerativa in termini di sforzo/rendimento. 

  1. Fare scorta di beni che in emergenza si trovano a prezzi non competitivi. 

Ovviamente si parla di tutti quei beni non deperibili da cui ci capita di aver bisogno saltuariamente e che puntualmente finiamo per comprare velocemente nel primo negozio vicino casa, spendendo se va bene anche 2 o 3 volte di più, ma in alcuni casi anche 10 volte il prezzo migliore che potremmo mai spuntare. Un esempio classico, anche se sempre meno utilizzato, sono le pile. Tipicamente quelle meno comuni hanno dei prezzi anche importanti, ma è possibile trovarle a prezzi decisamente inferiori su internet o semplicemente in qualche grande negozio più lontano da casa. Fare una piccola scorta ragionata di questi beni, e tenerne traccia, ci aiuterà a non rimanere mai senza e al contempo a risparmiare qualche euro. Due piccioni con una fava, perché non farlo?

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